I costi di ricarica

Il 5 marzo 2007 sono stati ufficialmente aboliti i costi di ricarica dei telefonini. Gli operatori si sono adeguati a quanto previsto dal Decreto legge 31 gennaio 2007 n. 7 (c.d. Decreto Bersani), e dalla Delibera n. 96/07/CONS dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni.
Ecco gli effetti del decreto:
i costi fissi di ricarica dei telefonini (anche con bancomat o via internet) sono aboliti; l’utilizzo del traffico preacquistato deve essere possibile senza limiti di tempo (in genere i gestori fissavano 12 mesi);in caso di portabilità del numero (passaggio da una compagnia telefonica ad un’altra) il credito residuo della carta deve essere trasferito dal vecchio al nuovo gestore.
Tutti i gestori si sono adeguati, lanciando nuove offerte e piani tariffari.
Vodafone ha eliminato tutti i costi di ricarica per vecchi e nuovi clienti, ma per questi sono previsti cinque nuovi piani tariffari, alcuni dei quali con scatto alla risposta. Nel passaggio ad un nuovo operatore, il cliente Vodafone dovrà pagare 8€ di spese ed inviare una raccomandata con ricevuta di ritorno all’azienda.
Tim ha dato piena attuazione al Decreto Bersani sia per quanto riguarda i costi di ricarica che per quanto riguarda la scadenza delle carte telefoniche.
TRE è stata la più virtuosa: si è adeguata a quanto previsto da Decreto già dal 2 marzo.
Wind aveva dapprima stabilito che per le vecchie tariffe il costo aggiuntivo rimanesse in vigore sulle ricariche inferiori ai 50€ (costo non previsto però per i nuovi 3 piani tariffari). A seguito delle comunicazioni trasmesse dal Ministero dello Sviluppo Economico e dall’Autorità delle Comunicazioni però, ha scelto di non applicare i contributi di ricarica ai contratti in essere alla data del 4 marzo 2007. Per questo motivo gli eventuali contributi di ricarica, corrisposti dai propri clienti per l’acquisto di traffico telefonico prepagato nei giorni 5 e 6 marzo 2007, verranno automaticamente restituiti entro 30 giorni con un sms di accredito.